Oggi celebriamo in tutto il mondo il World Water Day. La Giornata mondiale dell’acqua istituita il 22 marzo dalle Nazioni Unite nel 1992.
Quest’anno il tema centrale è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. Solo un’inversione di tendenza può ridurre lo spreco di acqua e far assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.
Con LIFE GREENCHANGE aderiamo alla campagna #water2me dell’ONU, scegliendo un argomento di conversazione.
Come interverresti nel tuo territorio per migliorare la qualità delle acque?
Le trasformazioni operate dalla Bonifica pontina tra gli anni ‘20 e ‘30 dello scorso secolo hanno completamente modificato un territorio che un tempo era caratterizzato da vaste zone umide e dall’ampia copertura boschiva della selva di Terracina.
Gli interventi di bonifica hanno artificializzato l’idrografia superficiale incanalata in alcune grandi linee di deflusso e in un fitto reticolo di canalizzazioni secondarie con molti canali ormai in disuso nella Pianura pontina.
L’eliminazione o le riduzione degli habitat e le profonde alterazioni hanno incrementato la fragilità del territorio e fortemente compromesso la capacità dei corpi idrici di svolgere funzioni di primaria importanza quali la ritenzione di nutrienti e l’autodepurazione, il supporto alla biodiversità, il trasporto di sedimenti e la creazione di valore estetico e di opportunità di fruizione.
Vogliamo allora restituire, dove possibile, più spazio alla naturale divagazione dei corsi d’acqua, ricostruire gli habitat, ricreare zone umide. Rinaturalizzare e riqualificare i canali, intervenire con l’eradicazione della vegetazione infestante.
Abbiamo iniziato i lavori di intervento lungo il fiume Ufente nel tratto compreso tra Sezze Scalo e la zona dei Gricilli. Stiamo riqualificando e creando nuove zone umide nel Parco di Pantanello e nell’azienda agricola Gelasio Caetani. Interverremo anche presso il Canale Allacciante nella Azienda Agrilatina.
Lo facciamo con accanto il partner CIRF. Con il Centro italiano per la riqualificazione fluviale stiamo mettendo appunto il Patto per la biodiversità e gli accordi di custodia del territorio, strumenti di governance per una corretta gestione del reticolo idrografico.
Credits foto: @giovmastro Giovanni Mastrobuoni