L’inquinamento dovuto a fertilizzanti e pesticidi può essere contrastato attraverso soluzioni naturali?
La società Iridra e i ricercatori dell’Università di Firenze hanno visitato, con la collaborazione di U-Space, le zone dell’Agro pontino interessate dagli interventi pilota realizzati dai progetti LIFE REWETLAND e LIFE GREENCHANGE, per verificarne gli effetti e i benefici.
I due progetti europei, in continuità l’uno con l’altro, hanno costruito zone umide artificiali e fasce tampone. Lo scopo è quello di migliorare lo stato delle acque superficiali nella Pianura pontina. Si parla, in particolare, dei canali e dei corsi d’acqua danneggiati dalle attività intensive che l’uomo ha sviluppato, con le conseguenti emergenze ambientali.
In particolare sono state realizzate le fasce tampone lungo i canali di bonifica. Si tratta di fasce arborate, formazioni vegetali e corridoi ecologici che, posti a contatto con l’acqua, creano un filtro in grado di assorbire le sostanze inquinanti. Oltre a migliorare il paesaggio rurale e salvaguardare la biodiversità del territorio.
Il progetto LIFE REWETLAND è iniziato nel 2010 e si è concluso nel 2014, il progetto LIFE GREENCHANGE è in corso a partire dal 2018.
Entrambi operano su un’area di circa 700 kmq e sono intervenuti sui 220 km dell’intera rete di bonifica. Sono stati utilizzati processi del tutto naturali che vanno ad assorbire, filtrare e ridurre i carichi inquinanti provenienti da industrie e aziende agricole. Tali processi rientrano nei cosiddetti interventi di fitodepurazione. Di questi si sta valutando la potenzialità e la fattibilità economica.
I dati raccolti serviranno per uno studio che il Joint Research centre dell’Unione Europea sta realizzando sulla funzionalità, replicabilità e sull’impatto di tali soluzioni.
La sfida è quella di bilanciare e far convivere la biodiversità ambientale e l’agricoltura dai sistemi intensivi.