Il partner del LIFE Greenchange Consorzio Poliedra è intervenuto al panel dal titolo “Agricoltura, cibo metabolismo urbano e servizi ecosistemici” nell’ambito del convegno “Le forme del futuro: tecnologie digitali a supporto della resilienza territoriale” organizzato da UrbanPromo Digital il 14 ottobre.
UrbanPromo Digital è uno dei 4 eventi paralleli, insieme a “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing” e “Urbanpromo Green”, organizzati all’interno della 19esima edizione della manifestazione sulla rigenerazione urbana “Urbanpromo progetti per il paese”, promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit.
La seconda edizione di UrbanPromo Digital ha offerto un confronto e uno scambio di esperienze tra le varie città italiane, esplorando il potenziale ruolo delle tecnologie digitali come strumenti abilitanti a supporto di pubbliche amministrazioni, aziende e centri di ricerca.
L’evento si è tenuto a Torino nello spazio dedicato agli incontri creato dal progetto Cascina Fossata, ma è stata possibile anche la partecipazione on line, per spiegare come le tecnologie digitali possono fare la differenza per supportare la resilienza del territorio.
Al tavolo tecnico, che ha visto protagonisti e relatori il CNR, Legambiente e l’Università IUAV di Venezia, Poliedra ha raccontato l’esperienza del LIFE Greenchange.
Il Consorzio del Politecnico di Milano ha spiegato ai partecipanti come le analisi e le attività di mappatura degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici, realizzati dal progetto nell’Agro pontino, possono favorire il territorio e la biodiversità, con l’aiuto delle tecnologie digitali.
Il LIFE Greenchange vuole infatti utilizzare le potenzialità delle applicazioni webgis per supportare le proprie analisi e le attività di mappatura a favore della realizzazione di infrastrutture verdi in ambito rurale, mettendole in relazione alle opportunità offerte dalla PAC, per le misure agroclimatiche ambientali.
Si tratta di una buona pratica che mira a una governance e pianificazione strategica nella Pianura Pontina, coinvolgendo tutti gli attori in campo, dagli agricoltori ai produttori locali, con accordi di custodia del territorio e un patto siglato per la biodiversità da replicare su scala nazionale.