Gozo investirà oltre 10 milioni di fondi europei per la riqualificazione dei muretti a secco, patrimonio dell’isola, nell’ambito del programma di sostenibilità ambientale Eco- Gozo.
L’approccio di LIFE Greenchange inizia a dare i suoi frutti proprio perché, oltre a investire i fondi, l’isola a Nord di Malta ha firmato il Patto per la biodiversità proposto dal nostro progetto alle istituzioni. Vale a dire un accordo che coinvolgerà soggetti pubblici e privati nella gestione e attuazione di politiche agricole sostenibili e nella realizzazione e tutela delle infrastrutture verdi dell’isola.
Finora vi abbiamo parlato degli interventi attivati da LIFE Greenchange in Italia. Ma il progetto opera anche a Malta e a Gozo.
E nello specifico, procederà al ripristino dei muretti a secco di Gozo, tra le infrastrutture verdi più significative dell’isola maltese.
Sentirete parlare sempre più spesso di infrastrutture verdi.
Ad oggi le politiche comunitarie e la Strategia UE sulla biodiversità per il 2030 ne sostengono l’importanza e ne incoraggiano la diffusione.
Esse sono reti di aree naturali o semi naturali che, pianificate a livello strategico con altri elementi ambientali, possono fornire un ampio spettro di servizi eco sistemici.
In poche parole molti elementi naturali, anche grazie all’intervento dell’uomo, sono o possono diventare sistemi di connettività ecologica del territorio.
Siepi alberate, fasce frangivento, ma anche foreste o prati e zone umide. Nella definizione di infrastrutture verdi rientrano anche i muri a secco.
Quella dei muretti a secco è più che altro una tecnica secolare usata dalle comunità agricole dell’area mediterranea per organizzare gli spazi di vita e di lavoro. Si tratta di semplici blocchi di pietra sapientemente poggiati l’uno sull’altro senza l’uso di leganti o malte.
Il loro alto valore in termini di connessione ecologica dipende dalla capacità di diventare rifugio per gli animali e di limitare le frane e le valanghe. La vegetazione, che cresce spontanea sulle pietre, diventa un vero e proprio habitat per una ricca microfauna. Inoltre essi permettono di preservare il terreno, drenando l’acqua piovana per l’irrigazione dei campi e, allo stesso tempo, funzionando da superfici di captazione.
Sono talmente preziosi per la vita dell’uomo e per l’ambiente che nel 2018 l’Unesco ha deciso di inserirli nel Patrimonio immateriale dell’umanità.
Il Governo ha così deciso di finanziare la loro ricostruzione attraverso il programma che vuole trasformare Gozo in un’isola ecologica e sostenibile.
Grazie al fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale 2014-2020 il progetto ripristinerà 25 kilometri di muretti.
La forte sinergia con GREENCHANGE avviene dopo la presentazione delle azioni di tutela della biodiversità alle istituzioni e dopo la firma del patto per la biodiversità da parte della Regione.
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