Il convegno del 27 giugno nell’ex infermeria dell’Abbazia di Fossanova a Priverno chiude i cinque significativi anni del progetto LIFE Greenchange che ha realizzato interventi dimostrativi con la messa in opera di infrastrutture verdi e interventi multifunzionali e azioni di governance territoriale nell’Agro pontino e nelle isole di Malta e Gozo.
Selezionato dal programma LIFE, lo strumento di finanziamento dell’Unione europea a supporto di azioni per l’ambiente, la biodiversità e il clima, LIFE Greenchange è stato avviato dalla Provincia di Latina nel 2018, con l’obiettivo di contrastare la perdita di biodiversità del territorio e rafforzare il valore ecologico dei sistemi agricoli.
La conferenza conclusiva ha rappresentato l’occasione per condividere, con gli enti locali, le istituzioni e il mondo agricolo, gli obiettivi, le esperienze e le buone pratiche, i risultati raggiunti e le prospettive future, auspicando processi di replicabilità e di trasferimento del modello virtuoso di intervento in ambito nazionale e Mediterraneo.
La mattinata, moderata dalla responsabile Area vasta della Provincia di Latina Marina Chiota, si è aperta con i saluti istituzionali del Sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia e del Presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli che ha sottolineato l’importanza di dare continuità al progetto, avviando e mantenendo il dialogo con la Regione e il Ministero dell’Ambiente, con riguardo soprattutto per la capacità del LIFE Greenchange di aver incoraggiato strumenti di governance come gli accordi di custodia del territorio “che restituiscono a chi lavora la terra la responsabilità, ma anche la bellezza di prendersi cura dello spazio di sussistenza.”
I cinque partner del LIFE Greenchange sono poi entrati nel vivo con il racconto degli interventi dimostrativi realizzati nelle aree pilota.
Federica Benelli del Consorzio Poliedra ha spiegato la genesi del LIFE Greenchange con tutte le criticità che accompagnano la scrittura complessa dei progetti LIFE, ma anche i punti di forza come il coinvolgimento degli agricoltori, partendo dall’esperienza pregressa del LIFE Rewetland, progetto di fitodepurazione diffusa della Provincia di Latina.
Giovanni Mastrobuoni, naturalista del partenariato, e Simonetta Dario di Confagricoltura Latina hanno spiegato nel dettaglio le azioni portate a termine presso il fiume Ufente, il Parco Pantanello e le aziende agricole Gelasio Caetani, Ganci, Agrilatina e Roana, lasciando intendere come le infrastrutture verdi pianificate abbiano restituito connessione e funzionalità ecologica al territorio.
Come dimostrato dai monitoraggi post-operam, i risultati sono stati da subito incoraggianti: solo nell’area dell’Ufente sono state osservate più di 80 specie di uccelli, alcune delle quali di interesse comunitario. Sono state avvistate specie classificate come rare e minacciate quali la testuggine palustre europea e il cervone. Il falco di palude sorvola le zone umide del LIFE Greenchange e ulteriori monitoraggi hanno rilevato la comparsa e la riproduzione di diverse specie di libellule nell’azienda Gelasio Caetani. Merito delle zone umide, dell’impianto di formazioni boscate igrofile e mesofile, dei prati stabili, delle aree controllate per il pascolo. Ancora dei capanni di osservazione per l’avifauna, delle isole flottanti, dei rifugi per gli anfibi e i chirotteri e delle siepi per gli impollinatori, insieme agli interventi per la riqualificazione del reticolo idrografico minore che sono stati descritti durante il convegno da Giuseppe Dodaro del Cirf e che hanno riguardato il fosso Epitaffio, il canale Cicerchia e il canale Allacciante, con la pubblicazione delle Linee guida per la gestione ambientale dei canali irrigui dell’Agro pontino.
Si è parlato anche della messa in opera delle infrastrutture verdi nelle isole di Malta e Gozo con Federica Di Pietrantonio in rappresentanza del partner Miema Malta intelligent energy management agency. In un contesto completamente diverso come quello dell’arcipelago maltese, è stato fatto un intervento di recupero di 1.5 km di muretti a secco associato alla piantumazione di circa 10 km di fasce arborate, con il duplice obiettivo di contribuire alla riqualificazione di elementi caratteristici del paesaggio tradizionale e al rafforzamento dei servizi ecosistemici da essi offerti.
In ultimo il partner Poliedra ha presentato i meccanismi di governance studiati per supportare le azioni dimostrative come il Patto per la biodiversità e gli accordi di custodia per la gestione delle infrastrutture verdi realizzate e per la gestione delle fasce frangivento; gli indirizzi per la gestione integrata del reticolo idrografico minore sono stati illustrati da Marco Monaci del Cirf.
La seconda parte del convegno ha poi lasciato spazio e voce ai progetti del programma LIFE con i quali Greenchange ha attivato un proficuo e significativo scambio nel corso degli anni per lavorare di concerto sui temi legati alla funzionalità ecologica degli agroecosistemi.
Carmen Gangale del National contact point LIFE Italia è intervenuta spiegando il funzionamento dello strumento comunitario LIFE, Luca Filippi di LIFE AgriCOlture e Simona Colombo di LIFE Orchids hanno illustrato gli strumenti pattizi e i modelli organizzativi messi in campo per la conservazione del suolo agricolo nel territorio dell’Appennino tosco- emiliano (Patto per il suolo) e per la custodia delle Orchidee.
Il convegno si è chiuso con la tavola rotonda che ha posto come tema prioritario di dibattito e confronto il ripristino degli ecosistemi come strumento per la valorizzazione dell’Agro pontino, con l’intervento di Luigi Servadei Masaf, Rete Rurale Nazionale, Carmen Gangale NCP LIFE, Ester del Bove Ente Parco Nazionale del Circeo e Claudio Carpineti Confagricoltura.
A conclusione della giornata i partecipanti, tra cui, fa piacere ricordarlo, anche alcuni giovani universitari, hanno potuto visitare e osservare le aree umide realizzate nell’area C3 di intervento Riqualificazione ambientale di sistemi umidi lungo il fiume Ufente – con la visita guidata organizzata dai partner e dal naturalista all’interno del sito.
L’impegno del LIFE Greenchange non finisce qui e prosegue con l’AFTER LIFE PLAN che consentirà di dare continuità alle principali azioni e pianificarne l’attuazione dopo la fine del progetto.