LIFE Greenchange ha preso parte al Virtual LIFE Platform meeting sui temi della connettività ecologica.
L’evento di networking del LIFE programme e di Rete Natura 2000 si è tenuto dal 2 al 4 marzo.
Le 3 sessioni dei 3 giorni, organizzate da Neemo, hanno coinvolto numerosi progetti LIFE. I progetti a finanziamento europeo hanno proposto e discusso buone pratiche e linee guida per la conservazione della connettività ecologica. Un obiettivo che passa attraverso la realizzazione e la gestione a lungo termine di reti e corridoi ecologici.
Nella prima giornata la tavola rotonda ne ha definito il significato e l’importanza.
I corridoi ecologici sono strutture lineari che connettono tra di loro aree ad alta naturalità e reti ecologiche. Essi consentono la mobilità, la sosta e il rifugio delle specie animali, preservando la biodiversità degli habitat.
Greenchange ha partecipato alla seconda giornata del meeting dedicata alla loro governance.
Federica Benelli di Poliedra Politecnico di Milano ha brevemente illustrato il progetto durante la sessione Knowledge market. Sessione che ha dato spazio a 14 iniziative europee centrate su interventi di riconnessione ecologica dalla scala transfrontaliera alla scala locale.
Per rafforzare la connessione ecologica dei sistemi agricoli dell’Agro pontino e dei territori maltesi, LIFE Greenchange lavora su strutture paesaggistiche esistenti, sfruttandone il potenziale di infrastrutture verdi.
Le azioni dimostrative si concentrano principalmente sul restauro di corridoi ecologici lineari quali fasce frangivento e fasce ripariali poste lungo i canali di bonifica e muri in pietrisco accompagnati da fasce fiorite.
Greenchange ha portato avanti le azioni dimostrative nelle aziende agricole partner. Con la firma di un accordo di custodia del territorio sono state formalmente coinvolte 5 aziende nella pianura pontina e 3 a Gozo.
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Allo stesso tempo, il progetto ha sostenuto la necessità di un meccanismo di governance per promuovere la convergenza degli interessi degli agricoltori e dell’ambiente.
E’ nato così il “Patto per la biodiversità” concepito come un tavolo di lavoro permanente aperto alle associazioni di agricoltori, ai gestori ambientali e ai responsabili politici a livello locale e regionale.
Nel patto rientrano gli accordi di land stewardship attraverso i quali gli agricoltori locali potranno prendersi cura di fasce frangivento e siepi alberate nell’ambito della politica agricola comune 2021 (-23) / 2027.